Racconti popolari inuit by Knud Rasmussen

autore:Knud Rasmussen [Rasmussen, Knud]
La lingua: ita
Format: epub
editore: VenTus
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

L’uomo che prese in moglie una volpe

Racconto della Groenlandia occidentale

C’era una volta un uomo che desiderava avere una moglie diversa da tutte le altre, così catturò una piccola volpe e la portò a casa, alla sua tenda.

Un giorno uscì a caccia e al suo ritorno fu sorpreso nello scoprire che la piccola volpe era diventata una donna vera. Aveva un bel ciuffo, uguale alla sua coda, e la sua pelle non era più ricoperta dal manto. La trovò davvero molto bella.

Lei iniziò a parlargli di viaggi e di quanto desiderasse incontrare altra gente. Così partirono, arrivarono in un altro posto e vi si stabilirono. Uno degli uomini che viveva lì aveva preso in moglie una piccola lepre. I due pensarono che sarebbe stato bello scambiarsi moglie, quindi lo fecero.20

L’uomo che aveva preso in prestito la moglie volpe iniziò dopo un po’ a disprezzarla: odorava di volpe e non aveva un buon sapore. Lei se ne accorse e si offese molto, desiderava tanto che l’uomo l’apprezzasse. Così colpì la lampada con la coda, facendola cadere, si precipitò fuori dalla casa e fuggì lontano su per le colline. Lì infine incontrò un verme e rimase con lui.

Suo marito però la adorava, quindi uscì a cercarla e dopo molto tempo la trovò a vivere con il verme, che aveva assunto come lei sembianze umane. Venne fuori che il verme era un vecchio nemico dell’uomo: una volta, infatti, aveva dato fuoco a un verme ed era proprio lo stesso che aveva di fronte. Poteva persino vedere i segni del fuoco sulla sua faccia.

Il verme sfidò l’uomo, così i due lottarono, ma per l’uomo non era difficile affrontare il verme e presto vinse. Poi se ne andò, senza più curarsi della moglie.

Vagò lontano, finché non giunse dagli abitanti delle coste. Questi avevano costruito le loro dimore sulla riva, proprio in prossimità del livello di piena.21

Le case erano piuttosto piccole, erano infatti abitate dai nani, che chiamavano l’edredone22 “anatra tricheco”. Nonostante le loro fattezze sembravano proprio uomini e non erano affatto pericolosi. Oggigiorno non vediamo più queste persone, ma i nostri antenati le conoscevano e ce ne hanno parlato.

L’uomo osservò le loro case dai tetti di pietra, poi decise di entrare. Prima però doveva rimpicciolirsi, ma ovviamente sarebbe stato facile per lui, in fondo era un grande sciamano.

Appena fu dentro gli offrirono della carne, un’intera pinna anteriore di una grossa “anatra tricheco”, vale a dire l’ala di un edredone. Tutti insieme si avventarono sul cibo e mangiarono, ma non riuscirono a finire tutto.

L’uomo rimase per qualche tempo con loro, poi tornò a casa sua.

Non ho altro da aggiungere.

20 L’unità sociale fondamentale per le popolazioni inuit è la famiglia coniugale, per lo più monogamica, ma ci sono anche casi di poligamia e poliedria, specialmente in passato. Nella loro cultura vige la piena libertà sessuale delle fanciulle e lo scambio delle mogli non era insolito.

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